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Anche il padre affetto da psicopatologie ha diritto a riconoscere il figlio

Anche il padre affetto da psicopatologie ha diritto a riconoscere il figlio
Corte di Cassazione Prima Sezione Civile – Sentenza n. 23913/2012
La Suprema Corte ha affermato che “il diritto al riconoscimento del figlio naturale non vale per i criminali” vale a dire per chi e’ “stabilmente inserito nella criminalita’ organizzata e sia detenuto per gravi reati” ma vale per chi é mentalmente fragile. 
In questo modo la Corte (prima sezione civile) con la sentenza n. 23913/2012 ha rigettato il ricorso di una donna decisa a tutto pur di far negare l’autorizzazione al riconoscimento del figlio al padre naturale perché quest’ultimo “presentava tratti di psicopatologia (alessitimia)”.
La donna ha avuto ragione in primo grado ma gli ermellini, in linea con la decisione presa dai giudici della Corte d’Appello di Palermo, hanno precisato che l’uomo (anche se affetto da psicopatologie) ha diritto a riconoscere il figlio.
Secondo la Cassazione e’ sempre necessario “porre al centro della valutazione il diritto del minore all’acquisizione dell’identita’ personale nella sua integrale ed effettiva connotazione psicofisica, come figlio di una madre e di un padre determinati”.
Relativamente al caso di specie Piazza Cavour osserva che “la sintomatologia riscontrata sull’uomo non e’ risultata incompatibile con l’esistenza e la possibilita’ di sviluppo di capacita’ genitoriali” anche perché tale giudizio é avvenuto dopo “un ampio e approfondito esame dei fatti di causa, incentrato sulla valutazione contenuto nella consulenza tecnica d’ufficio”.

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