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Cassazione : genitori liberi di chiamare la figlia “Andrea”

Cassazione : genitori liberi di chiamare la figlia “Andrea”
Corte di Cassazione Sentenza n. 20385 / 2012
I nomi che vengono da culture straniere e che si caratterizzano per il fatto di essere “neutri” ovvero che non fanno riferimento ad un sesso specifico del bimbo, possono essere scelti tranquillamente dai genitori per i loro figli, lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 20385/2012 in cui ha stabilito, una volta per tutte, la possibilità di chiamare “Andrea” anche una bambina.
Il caso che é giunto al giudizio della Suprema Corte riguardava una bimba, obbligata dalla Magistratura a chiamarsi “Giulia” invece che “Andrea”, nome scelto dai genitori.
I due genitori peró non si sono persi d’animo e hanno presentato ricorso in cassazione avverso la decisione presa sulla vicenda dalla Corte d’Appello di Firenze che, seguendo la decisione presa dal Tribunale di Pistoia, aveva disposto la rettifica del nome scelto per la figlia (appunto “Andrea”) con quello di “Giulia Andrea” perché a loro parere il nome «Andrea ha nella tradizione culturale italiana una valenza esclusivamente maschile, con la conseguenza che, nella situazione attuale e salvo modifiche future, l’imposizione di questo nome in via esclusiva viola la legge (art. 35 del dpr n. 396 del 2000), in base alla quale il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso».
La Suprema Corte, che sul punto ha un pensiero diverso rispetto ai colleghi Toscani, ha rilevato che «il nome Andrea, anche per la sua peculiarità lessicale, non può definirsi nè ridicolo, nè vergognoso, se attribuito ad una persona di sesso femminile, nè potenzialmente produttivo di una ambiguità nel riconoscimento del genere della persona cui sia stato imposto, non essendo più riconducibile, in un contesto culturale ormai non più rigidamente nazionalistico, esclusivamente al genere maschile».
Gli ermellini (sconfessando una circolare esplicativa del Ministero dell’Interno, la numero 27 del 1 giugno 2007, nella quale si escludeva che ‘Andrea’ fosse un nome adatto anche per le bambine) ricordano che il nome “Andrea” ha «natura sessualmente neutra nella maggior parte dei Paesi europei, nonchè in molti Paesi extraeuropei, tra i quali gli Stati Uniti, per limitarsi ad un ambiente culturale non privo di influenze nel nostro Paese, unita al riconoscimento del diritto di imporre un nome di provenienza straniera al proprio figlio minore nei limiti del rispetto della dignità personale».
Secondo i supremi giudici la suddetta circolare «non ha efficacia normativa ma esclusivamente esemplificativa, non determinando alcun vincolo in sede di accertamento giudiziale».
La Corte, decidendo nel merito, ha stabilito «la cancellazione della rettifica dell’atto dello Stato civile con la quale il prenome ‘Andrea’ era stato sostituito con ‘Giulia Andrea’»

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