Cassazione, tagliare i capelli alla moglie (per gelosia) è violenza privata aggravata
Cassazione, tagliare i capelli alla moglie (per gelosia) è violenza privata aggravata
Cassazione Quinta Sezione Penale
La Cassazione ha condannato definitivamente per il reato di violenza privata aggravata un carabiniere genovese che a colpi di forbici imponeva alla moglie il taglio di capelli.
L’uomo dopo una lite causata dalla gelosia aveva ammesso di aver colpito la donna con un pugno e di averle tagliato i capelli ma riguardo quest’ultima affermazione precisava di averlo fatto soltanto per aiutare la moglie a fare quello che la stessa già stava cercando di fare da sola.
In pratica, la difesa dell’imputato ha cercato di inquadrare la vicenda dentro situazioni meno gravi rispetto al reato di violenza privata come ad esempio l’ingiuria, la minaccia ma è stato tutto inutile, infatti, la Cassazione ha confermato quanto già era stato deciso dalla Corte d’Appello di Genova ovvero la colpevolezza del carabiniere 39enne.
Secondo gli ermellini dunque la condotta del carabiniere è idonea a configurare il reato di violenza privata aggravata che “punisce non gia’ il mero atto di umiliazione della persona offesa, ma quello posto in essere facendo ricorso alla violenza o alla minaccia ed estrinsecatosi nell’imposizione di un comportamento o di una omissione in violazione della liberta’ morale“.