Dire a un bambino “Scioccherellino” è reato.
La Cassazione colpisce ancora e questa volta a farne le spese ( €.600 di multa e risarcimento del danno) è una signora abruzzase, condannata in tutti e tre gradi di giudizio, per aver “offeso il decoro” di un bambino.
Colpevole per aver detto una parola di troppo: “scioccherellino“.
I Supremi Giudici della V sez. Pen., con la Sentenza 38297/11, hanno deciso che tale parola, risulta offensiva e idonea a configurare il reato di ingiuria, se pronunciata da un adulto nei confronti di un bambino, davanti ai suoi coetanei.
Del tutto inutile è stata la difesa della donna, la quale ha dichiarato che la parola “scioccherellino” è, di per sè, “inidonea a ledere l’onore e il decoro di chicchessia” e, comunque, di non aver mai avuto intenzione di offendere il bambino, “altrimenti avrebbe utilizzato termini più offensivi e avrebbe scelto il momento in cui la vittima era sola“.
In conclusione, per i Giudici, anche se “l’epiteto in questione appare astrattamente di debole portata offensiva, deve però rilevarsi come nel contesto dei fatti esso fu idoneo a manifestare un disprezzo lesivo del decoro della persona, tanto più in quanto diretto verso un minore di età e in presenza dei suoi coetanei“.