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La prestazione occasionale del professionista lo esonera dagli studi di settore

La prestazione occasionale del professionista lo esonera dagli studi di settore
Sezione Tributaria della Suprema Corte di Cassazione Sentenza n.  19223 del 7 novembre 2012

Avere a che fare con dei “super controllori” non è piacevole e ne sanno qualcosa i professionisti che da un po’ di tempo a questa parte devono dedicare (perdere) il loro prezioso tempo per rispondere alle insidiose domande degli studi di settore.

Sostanzialmente si chiede al professionista di allenare la memoria e recuperare tutta l’attività svolta durante l’anno ma non solo, lo stesso deve fornire poi informazioni relative agli anni precedenti ma di questioni ancora in corso ma pure informazioni riguardo a queste ultime per l’anno futuro.

In poche parole, per compilare il questionario non basta sedersi due minuti e mettere nero su bianco quello che viene in mente ma bisogna (prepararsi psicologicamente) verificare tutta l’attività, con precisione dettagliata, e riportarla nelle risposte dei quesiti.

E’ giusto fare gli studi di settore? Il mondo si divide come sempre in due. C’è di sostiene che siano utilissimi (ovviamente tutti sono favorevoli per i settori diversi dal proprio ambito lavorativo) e chi invece sostiene la loro inutilità. Sull’argomento non entriamo nel merito.

Lasciamo perdere tutte le questioni che girano intorno al tema sul controllo dello Stato, sulla logicità delle domande e dei risultati, etc. e soffermiamoci invece su alcuni singoli aspetti con rilievi interessanti. E’ vero che più si lavora e più si diventa matti a compilare gli schemi per gli studi di settore ma chi non ha ancora una gran mole di lavoro dovrà comunque obbligatoriamente rispondere al suddetto questionario?

In Italia la situazione dei professionisti di ogni settore non é certo paragonabile a quella delle realtà inglesi, tedesche o americane. Esistono situazioni economicamente rilevanti che meritano di essere leaders nei vari settori al pari dei loro concorrenti esteri ma sono rare eccezioni.

Giusto per fare un esempio pratico, nell’ambito degli studi legali, troviamo tantissimi Studi, gestiti in maniera autonoma dal singolo avvocato e sono pochi i veri “grossi” Studi Associati in grado di competere con le law firm inglesi e americane che iniziano, ormai da qualche anno, ad imporre anche nel nostro territorio, il loro “stile”.

C’é chi si é attrezzato in tempo e riesce a tener testa a queste importanti realtà e chi invece continua a fare semplicemente l’avvocato, ma rigorosamente vecchio stile.

In quest’ultimo caso, magari si passerà piú tempo nelle aule di Tribunale ma le entrate saranno sicuramente inferiori di quella dei lawyers che vengono ad esercitare nel Bel Paese.

La stessa situazione si verifica anche negli altri settori. Ecco che si distanzia sempre di piú divario tra i professionisti a seconda della quantità di lavoro e, per questo che in alcune situazioni gli studi di settore possono davvero essere inutili o comunque meno importanti.

Certo il carico di lavoro non eccessivo permetterà al professionista in questione di finire prima magari senza diventar matto ma se la prestazione professionale è solo occasionale è veramente necessario compilare lo studio di settore?

Alla domanda risponde la Sezione Tributaria della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n.  19223 del 7 novembre 2012 dove stabilisce non deve esserci l’applicazione degli studi di settore nei confronti del professionista che svolge attivita’ di consulenza in modo solo occasionale e, sulla base di questa motivazione ha provveduto a rigettare il ricorso presentato dell’amministrazione finanziaria la Cassazione, e a dare ragione ad un contribuente agronomo destinatario di un accertamento induttivo basato proprio sugli studi di settore, il quale si è difeso sostenendo che la sua attività era legata soltanto a pochi mandanti conferiti dall’autorita’ giudiziaria.

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About Avv. Giuseppe Tripodi (1645 Articles)
Ideatore e fondatore di questo blog, iscritto all'Ordine degli Avvocati di Palmi e all'Ilustre Colegio de Abogados de Madrid; Sono appassionato di diritto e di fotografia e il mio motto è ... " il talento non è mai stato d'ostacolo al successo... "
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