Con la sentenza 4229 pubblicata il 16 marzo 2012, in materia di danno biologico, la Cassazione ha stabiliti che la sofferenza della vittima, protratta per 6 giorni prima di morire, fa scattare nei confronti degli eredi diritto al rimborso del danno biologico, inteso come la lesione dell’interesse, costituzionalmente garantito, all’integrità psichica e fisica della persona. Sono cioè gli effetti negativi, di carattere non patrimoniale e diverse dalla sofferenza psichica, della lesione psicofisica.
I sei giorni sono un lasso di tempo più che sufficiente per “trasmettere” la lesione biologica della futura vittima dal danneggiato ai congiunti: la lucida sofferenza è provata dalle cartelle mediche del pronto soccorso.
Cassazione: danno biologico agli eredi.
