Agenzia delle Entrate e lavoro nero : dichiarazioni del lavoratore insufficienti a provare la fondatezza della sanzione
Agenzia delle Entrate e lavoro nero : dichiarazioni del lavoratore insufficienti a provare la fondatezza della sanzione
Corte di Cassazione Sentenza n. 19475 del 2012
La Suprema Corte di Cassazione ha emesso un’altra importante decisione in materia di lavoro nero.

In particolare, i giudici di Piazza Cavour hanno dichiarato che, per giustificare la sanzione nei confronti del datore di lavoro, non bastano le dichiarazioni rese dal lavoratore in nero nell’immediatezza della visita ispettiva.
Questo é quanto emerge da una sentenza emessa dai giudici della Corte che in questo modo hanno respingento un ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale in cui vi era contrasto tra le dichiarazioni che erano state rese dal lavoratore.
Con la sentenza impugnata la Corte “spiega in modo logico e persuasivo perché le sole dichiarazioni rese nell’immediatezza dei fatti dal teste, ancora scosso emotivamente per la visita ispettiva, siano state ritenute insufficienti a provare la pretesa avanzata nei confronti dell’intimato: la sentenza non privilegia le seconde dichiarazioni ma ritiene che le prime siano insufficienti a provare la fondatezza della sanzione irrogata. La motivazione appare congrua, mentre le censure appaiono di merito, tendenti ad una rivalutazione del fatto, inammissibile in questa sede.”