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Assolta la maestra che bacia i bambini sulla bocca, per la Cassazione non esiste l’abuso di strumenti correttivi

maestra asilo

Assolta la maestra che bacia i bambini sulla bocca, per la Cassazione non esiste l’abuso di strumenti correttivi

La Corte di Cassazione parla di un argomento che già varie volte abbiamo trattato nelle pagine di questo sito, l’abuso di strumenti correttivi da parte degli insegnanti.

La vicenda che ha generato tutto riguardava dei baci sulla bocca e abbracci troppo intensi che la maestra aveva dato a dei bambini di un asilo nido.

L’insegnante veniva condannata dalla corte d’appello ma è stata “graziata” dalla Cassazione che questa volta, ribaltando la decisione del merito, ha preso le difese della maestra.

Secondo quanto hanno stabilito i giudici di Piazza Cavour non c’è reato per la condotta tenuta da parte della maestra e cosi hanno annullato la sentenza di condanna senza rinvio “perchè il fatto non sussiste“.

La Corte d’Appello di Roma aveva emesso una sentenza che condannava la donna a un mese e dieci giorni di reclusione oltre al risarcimento danni per i genitori costituitisi parte civile nel processo poichè aveva ritenuto l’insegnante colpevole del reato previsto dall’art. 571 c.p. in quanto metteva in atto “condotte invadenti dell’intimità dei bambini“, secondo l’accusa, come il “baciarli sulle labbra e abbracciarli con intensità“.

La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dall’imputata ha osservato che “esulano dalla specifica tutela penale quelle condotte le quali, come quelle di specie, per le concrete modalità non violente tipicamente affettuose non possono essere interpretate appunto per la loro connotazione di piccolo eccesso o mancanza di misura nel relazionarsi educatore-bambino, come abuso in ambito scolare, materno infantile“.

La corte continua spiegando che “specificità del rapporto ‘educatrice-bambino’, soppesata l’età dei destinatari, il loro bisogno di rassicurazione all’atto del distacco dai genitori, e la corrispondente possibilità di modesti fugaci contatti corporei ‘viso-viso’ tra personale educativo e bambini, finalizzati proprio a creare un clima di reciproca confidenza, essenziale in tale contesto socio-educativo e decisamente funzionale alla riduzione, nel bambino stesso, dell’ansia da distacco dall’ambiente e dalle figure familiari di riferimento”.

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