Sentenze Cassazione

Bar rumoroso. Risarcimento dei danni

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Bar rumoroso. Risarcimento dei danni
Suprema Corte di Cassazione Civile Seconda Sezione
Sentenza n. 22892-2013 10 Luglio 2013 – 8 Ottobre 2013

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza che riportiamo, ha esaminato una questione che interesserà sicuramente a chi vive in un condominio.
In particolare ha stabilito che il regolamento di condominio limita un qualche modo l’utilizzo della proprietà individuale deve essere accettato in forma scritta dal soggetto che “subisce” la limitazione del diritto in questione.

La questione certamente necessita di qualche chiarimento prima di rimandarvi alla lettura della sentenza.
Ovvio che ognuno è libero di fare in casa propria quel che gli pare, sia se la casa è indipendente sia se si trova dentro un complesso condominiale ma, vi sono situazioni un cui il regolamento di condominio stabilisce delle limitazioni per alcune attività in genere consentite.

L’esempio più comune che possiamo fare è quello che poi è stato oggetto d’esame da parte della Corte, ovvero l’apertura di un bar con vendita di alcolici.
Un bar sotto casa comporta necessariamente rumori e suono superiori ai valori consentiti dalla legge e, nel caso in esame, proprio questo ha portato alla richiesta di risarcimento dei danni (morale, biologico e patrimoniale).

Secondo quanto stabilito dalla Cassazione la deliberazione condominale comporta un restringimento dei poteri e delle facoltà che il condomino “aveva iure domini, sulla proprietà immobiliare individuale, richiedeva che il consenso della delegata fosse espresso in forma scritta ai sensi dell’articolo 1350 del codice civile: il che non era accaduto.”

La Cassazione ha comunque accolto le richieste relative al ristoro del danno morale, biologico e patrimoniale ques’ultima dovuta per il deprezzamento del valore dell’immobile per le immissioni di suono superiori alla soglia di normale tollerabilità.

Per gli ermellini “non v’è dubbio che tali danni (art. 844 c.c.) – osserva la sentenza – presentano profili di autonomia rispetto alla denuncia di violazione delle norme del regolamento condominiale, per cui il rigetto di tale ultima domanda non poteva esimere il giudicante dall’esame della prima ( cd assorbimento)”.

Leggi la sentenza – Suprema Corte di Corte di Cassazione – Seconda Sezione Civile – Sentenza n. 22892-2013

 

Articolo 844 Codice Civile 

Immissioni

Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso .

Articolo 1350 Codice Civile 

Atti che devono farsi per iscritto

Devono farsi per atto pubblico o per scrittura privata (1), sotto pena di nullità [1351, 1392, 1403, 2725 2]: 1) i contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili [812]; 2) i contratti che costituiscono, modificano o trasferiscono il diritto di usufrutto su beni immobili, [978], il diritto di superficie [952 ss.], il diritto del concedente [960] e dell’enfiteuta [959]; 3) i contratti che costituiscono la comunione di diritti indicati dai numeri precedenti [1100 ss.]; 4) i contratti che costituiscono o modificano le servitù prediali [1027 ss., 1058], il diritto di uso [1021 ss.] su beni immobili e il diritto di abitazione; 5) gli atti di rinunzia ai diritti indicati dai numeri precedenti; 6) i contratti di affrancazione del fondo enfiteutico [971]; 7) i contratti di anticresi [1960 ss.]; 8) i contratti di locazione di beni immobili per una durata superiore a nove anni [1572]; 9) i contratti di società [2247 ss., 2251] o di associazione [2549] con i quali si conferisce il godimento di beni immobili [812] o di altri diritti reali immobiliari per un tempo eccedente i nove anni o per un tempo indeterminato; 10) gli atti che costituiscono rendite perpetue [1861 ss.] o vitalizie [1872 ss.], salve le disposizioni relative alle rendite dello Stato; 11) gli atti di divisione di beni immobili e di altri diritti reali immobiliari [713 ss., 1111 ss.]; 12) le transazioni che hanno per oggetto controversie relative ai rapporti giuridici menzionati nei numeri precedenti [1965 ss.]; 13) gli altri atti specialmente indicati dalla legge [14, 47, 162, 782, 918, 1284 3, 1351, 1392, 1403, 1503 3, 1543 1, 1978, 2096, 2125, 2328, 2333 3, 2463, 2500, 2504, 2521, 2603, 2607, 2821, 2879; c.p.c. 29, 807, 813; c. nav. 237, 242, 249, 278, 328 ss. 375, 565 2, 852, 857, 864]

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