Sentenze Cassazione

Cassazione: precari della Scuola … prima o poi verrete assunti.

Brutte notizie per i precari della scuola. Da Piazza Cavour infatti é arrivata la sentenza che ha rigettato il ricorso proposto da un precario che chiedeva alla Suprema Corte di essere stabilizzato o in via sostitutiva la liquidazione del risarcimento del danno per abuso dei contratti a termine.La Corte per ragioni “obiettive” disapplica il dettato comunitario giustificando la reiterazione dei contratti a termine per il personale precario. Niente corsia preferenziale per i precari della scuola né risarcimento del danno, anche perché in quest’ultimo caso lo Stato rischierebbe il fallimento.
L’AINEF fa sapere che la partita non é ancora chiusa e porterà il caso davanti alla Corte di Strasburgo in attesa che l’argomento venga in futuro riesaminato dalle Sezioni Unite.
Con la sentenza n. 10127 del 20 giugno 2012, i giudici affermano che “il conferimento dell’incarico di supplenza, specie quello annuale” sia “il veicolo attraverso il quale l’incaricato si assicura l’assunzione a tempo indeterminato in quanto, man mano che gli vengono assegnati detti incarichi, la sua collocazione in graduatorie avanza”; inoltre sostengono che “il sistema delle supplenze sia un percorso formativo selettivo attraverso il quale il personale della scuola viene immesso in ruolo in virtù di un sistema alternativo a quello del concorso per titoli ed esami”, che è una facoltà permessa dalla Costituzione in presenza di una normativa specifica.
Nelle motivazioni della sentenza la Corte si sofferma sulla “situazione privilegiata” dei supplenti  la cui “tipologia di flessibilità atipica é destinata a trasformarsi in una attività lavorativa stabile” (prima o poi…) e continua con una riflessione di carattere economico per cui “ in una situazione generale di crisi economica e di deficit di bilancio facenti parte del notorio, risparmi doverosi per riscontrarsi nel sistema di reclutamento in esame”.
In sostanza i precari devono lamentarsi meno per la flessibilità scolastica ed essere grati allo Stato perché (ripetiamo… prima o poi) verranno assunti e questi anni saranno un grosso bagaglio di esperienza.

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