Sentenze Cassazione

Dichiarazioni spontanee non verbalizzate, utilizzabilità

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Dichiarazioni spontanee non verbalizzate, utilizzabilità
Suprema Corte di Cassazione III Sezione Penale
Sentenza 4 dicembre 2013 – 11 febbraio 2014, n. 6386
Presidente Fiale – Relatore Di Nicola

Con la sentenza che si riporta di seguito, la Cassazione ha esaminato un caso relativo all’utilizzabilità (o meglio alla non utilizzabilità) delle dichiarazioni spontanee rilasciate alla polizia giudiziaria ma non verbalizzate.

La Corte ha ridabito alcuni principi affermati sull’argomento dalle Sezioni Unite ed, in particolare come “la sanzione dell’inutilizzabilità assoluta delle dichiarazioni contra se e contra alios sia predisposta in funzione deterrente rispetto all’uso di prassi illiberali, distorte, dovendosi evitare che siano svolte indagini informali, le quali volutamente ignorino l’esistenza di indizi di reità a carico del dichiarante, ed anche evitare, attraverso la deliberata omissione di attività espressamente richieste dal codice di rito, il pericolo di ottenere dichiarazioni compiacenti o negoziate a carico di terzi“.

Gli ermellini però hanno anche chiarito che “non possono essere colpiti dalla sanzione dell’inutilizzabilità i casi in cui il dichiarante, legittimamente richiesto, rifiuti di verbalizzare le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria, perché in tali ipotesi le annotazioni da questa redatte e contenenti, tra l’altro, la sintesi di dichiarazioni direttamente percepite dall’ufficiale di polizia giudiziaria, rese oralmente dalle parti offese di un delitto, costituiscono la doverosa documentazione di attività di indagine, che in siffatti casi è riconducibile all’espletamento di compiti istituzionali (Sez. 1, n. 16411 del 03/03/2005, Baldassarre, Rv. 231571)“.

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