Estorsione per chi si approfitta dei lavoratori.
Commette il reato di estorsione il datore di lavoro che costringe i lavoratori, approfittando della situazione del mercato del lavoro, e con la minaccia del licenziamento, ad accettare un salario inadeguato. Questo principio di diritto è stato ribadito dalla Cassazione con la Sentenza n.4290/12, trattando il caso di un datore di lavoro (che ricorreva alla Corte contro la misura cautelare a cui era sottoposto) che faceva firmare ai lavoratori una quietanza corrispondente alla busta paga ma, per non essere licenziati e per paura di non trovare più lavoro presso altri imprenditori, dovevano poi restituirne una parte. La modalità di assunzione, il metodo di pagamento del salario e la minaccia insieme all’ingiusto profitto hanno trovato spazio nella motivazione della Cassazione che ha confermato gli arresti domiciliari.