Per la Cassazione il GayPride è un evento lecito e privo di negatività
Per la Cassazione il GayPride è un evento lecito e privo di negatività
Presidente Berruti – Relatore Cirillo
Per la Cassazione, il GayPride è un evento pubblico lecito e privo di negatività.
In questo modo la Cassazione nega il risarcimento ad un 58enne che era stato ripreso dalla trasmissione televisiva Sciuscia tra la folla in partenza da Milano e diretta verso Roma per partecipare al GayPride del 2000.
L’uomo sosteneva di non esser andato al GayPride e ha chiesto alla Rai di essere risarcito.
L’assenza di consenso, secondo quanto affermato dagli ermellini, è giustificato perchè il Gaypride è una manifestazione di “rilevanza mediatica” e, pertanto, in momenti come questo sono del tutto lecite e giustificate le riprese che “si ricolleghino in modo inequivocabile” all’evento.
I Giudici continuano spiegando che “un evento come il gay pride, unitamente al costume sessuale che esso rappresenta, è in sè del tutto lecito e privo di qualsivoglia profilo di intrinseca negatività, come invece sembra adombrare il ricorrente, laddove evoca l’onore e il decoro“.
Nel primo grado di giudizio veniva riconosciuto al ricorrente un risarcimento di 20 mila euro ma in sede d’Appello era stato condannato a restituire la somma unitamente ai 9 mila euro di interessi maturati.
La decisione della Corte d’Appello di Roma è stata condivisa anche da Piazza Cavour che ha osservato che chi si reca “in una stazione, anche solo di passaggio, o per prendere un treno o per svolgere proprie incombenze private deve accettare il rischio di poter essere astrattamente individuato nella folla dei passeggeri” e ciò rientra “se così può dirsi, tra i rischi della vita che non ci si può esimere dall’accettare“.
La Corte ha inoltre condannato l’uomo al pagamento di 4 mila euro per le spese di giudizio.
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