Sentenze Cassazione

Redditometro e gli incrementi patrimoniali

Redditometro, incrementi patrimoniali, redditi esenti
Suprema Corte di Cassazione Sezione Tributaria
Sentenza 28 gennaio – 19 marzo 2014, n. 6396
Presidente Bielli – Relatore Conti

La Sentenza che di seguito si riporta tratta una questione relativa al redditometro e l’acquisto per incrementi patrimoniali che puo’ essere giustificato da parte del contribuente mediante la sola prova dell’esistenza di redditi esenti ovvero di altre disponibilità senza provare l’effettiva destinazione di questi altri redditi.

 

 

Nel caso specifico, “Con i due motivi di ricorso la società ricorrente contesta, sotto i profili della violazione di legge e del vizio motivazionale, la sentenza impugnata laddove questa ha ritenuto che l’amministratore della società fallita, pur dopo la dichiarazione di fallimento, fosse legittimato a presentare istanza di condono fiscale nel 2003, il mancato pagamento delle cui rate aveva determinato l’emissione della cartella di pagamento da parte di Equitalia e la successiva istanza di ammissione al passivo sulla base di quest’ultima“.

La Cassazione ha dichiarato infondato il ricorso ricordando “quanto affermato dalle Sezioni unite di questa Corte, secondo cui la giurisdizione del tribunale fallimentare sull’accertamento dei crediti e sulla loro ammissione al passivo non può estendersi a questioni sulla debenza dei tributi (o di sanzioni tributarie) previsti dall’art. 2 del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, o a tributi in genere, a seguito della modifica introdotta dall’art. 12, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, sulle quali è attribuita una giurisdizione esclusiva alle commissioni tributarie. (Cass Sez. Un 20112/05; Cass 7791/06)“.

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