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Sezioni Unite, CSM e Ruby rubacuori

Sezioni Unite, CSM e Ruby rubacuori
Suprema Corte di Cassazione Sezioni Unite Civili
Sentenza 28 gennaio – 24 marzo 2014, n. 6827
Presidente Rovelli – Relatore Di Amato

Ancora una sentenza che in qualche modo parla di Karima el Mahroug meglio conosciuta come “Ruby Rubacuori“. Questa volta il caso in esame riguarda la censura del Consiglio Superiore della Magistratura alle esternazioni del magistrato che aveva rilasciato una serie di interviste e un comunicato sull’attività svolta in relazione alle procedure di accompagnamento, identificazione e affidamento della cittadina marocchina che all’epoca dei fatti era minorenne.

La sentenza in commento spiega dunque che il magistrato può fare ricorso, per difendersi, ad interviste e comunicati stampa e, per questi motivi, la Cassazione ha accolto il ricorso nei limiti di cui in motivazione e cassato la sentenza impugnata, rinviando tutto alla Sezione disciplinare del CSM in diversa composizione.

 

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Nel caso di specie, la Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura aveva dichiarato il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano, colpevole degli illeciti disciplinari di cui alle lett. aa) e n) dello stesso art. 2, primo comma, e la condannava alla sanzione della censura. In particolare, la Sezione disciplinare riteneva integrato il primo dei detti illeciti dal fatto che la d.ssa F. , ai giornalisti che si trovavano per altre ragioni dinanzi agli uffici giudiziari minorili di Milano, si era proposta per una serie di interviste ed aveva rilasciato un comunicato concernente l’attività da lei svolta, quale sostituto di turno nei giorni 27 e 28 maggio 2010, in relazione alle procedure di accompagnamento, identificazione e affidamento della minorenne, in violazione sia dell’ordine di servizio n. 11 del 15 aprile 2008 a firma del capo dell’ufficio, sia dei criteri organizzativi adottati dallo stesso capo dell’ufficio in data 14 ottobre 2009, che riservavano al Procuratore della Repubblica il rapporto con gli organi di informazione, oltre a rilasciare il comunicato del 10 novembre 2010, aveva partecipato ad una trasmissione televisiva in onda su RAI 3, che era interamente dedicata alla detta vicenda procedurale ed aveva, infine, sull’argomento aveva anche rilasciato una intervista riportata da un quotidiano.

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