Sezioni Unite: L’imputato non può nominarne un nuovo difensore (il terzo) senza l’espressa revoca di uno dei difensori originariamente officiati.
Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 12164 del 15 dicembre 2011 – depositata il 30 marzo 2012, hanno deciso di fare chiarezza e risolvere il contrasto che si può verificare quando si nomina un terzo difensore di fiducia dell’imputato in assenza di revoca espressa di almeno uno dei due già nominati. L’ultima nomina resta priva di efficacia, salvo che si tratti di nomina effettuata ai sensi dell’art. 571 comma 3 cod. proc. pen. ai fini della proposizione dell’atto di impugnazione, che invece, comporta la revoca dei precedenti difensori e legittima l’ultimo ad assumere la difesa nel successivo grado di giudizio, in deroga a quanto previsto dall’art. 24 disp. att. cod. proc. pen.
Per la Corte non esiste la revoca implicita per i difensori originariamente officiati poiché in questa meniera si genererebbe un improponibile comportamento concludente a formazione progressiva o ad una sorta di postuma ratifica dell’operato del terzo difensore, la cui nomina era invece inefficace al momento del compimento dell’attività che si vuole presumere ratificata.
La Corte ha altresì chiarito, con riguardo al caso del successivo conferimento di mandato speciale ad impugnare al terzo difensore, che qualora uno di quelli precedentemente nominati già abbia proposto impugnazione, la stessa conserva validità, mentre quando entrambi i patroni originariamente incaricati abbiano proposto gravame, quello del legale nominato all’uopo in eccedenza rimane inefficace, in quanto la facoltà di impugnazione legittimamente esercitata dai primi difensori ha consumato quella del terzo.
