Sentenze Cassazione

SMS e messaggi Whatsapp sono prove documentali

SMS e messaggi Whatsapp sono prove documentali
Suprema Corte di Cassazione V Sezione Penale
Sentenza n. 1822/2018


 
Con la sentenza che di seguito si riporta, la quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha spiegato che i messaggi Whatsapp e gli SMS ricevuti sul cellulare sono da considerarsi come prova documentale ai sensi dell’art. 234 c.p.p.

Articolo 234
Codice di procedura penale
Prova documentale

1. È consentita l’acquisizione di scritti o di altri documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsiasi altro mezzo.
2. Quando l’originale di un documento del quale occorre far uso è per qualsiasi causa distrutto, smarrito o sottratto e non è possibile recuperarlo, può esserne acquisita copia.
3. È vietata [191] l’acquisizione di documenti che contengono informazioni sulle voci correnti nel pubblico intorno ai fatti di cui si tratta nel processo o sulla moralità in generale delle parti, dei testimoni, dei consulenti tecnici e dei periti [195 7, 203, 240].

Pertanto, l’acquisizione di quanto rinvenuto in un telefono cellulare non riconduce alle norme che regolano le intercettazioni telefoniche o la corrispondenza poiché non vi è captazione di flusso di una comunicazione in corso ma semplicemente l’acquisizione di qualcosa (un documento) che già è conservato nella memoria del telefono.

Testo Sentenza n.1822-2018 V Sez. Penale

Leggi un altro articolo oppure cerca un altro argomento

Se hai trovato questa pagina interessante, condividila!