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Strasburgo, il ne bis in idem “grazia” Berlusconi

Strasburgo, il ne bis in idem “grazia” Berlusconi

Dalla Corte di Strasburgo arrivano novità che potrebbero interessare molto l’ex premier Silvio Berlusconi perchè potrebbe cambiare la decisione presa dai giudici italiani nel processo Mediaset che ha portato a far decadere il Cavaliere dalla carica di senatore.

La condanna inflitta a Berlusconi infatti potrebbe esser contraria all’articolo IV del settimo protocollo della Carta europea dei diritti dell’uomo proprio perchè la vicenda dell’ex premier trova molti punti di connessione con la decisione presa il 4 marzo 2014 dalla CEDU, che si è espressa sul caso dell’equity swap Ifil-Exor nei confronti di Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti, in cui ha ritenuto esser stati violati i loro diritti umani poiché condannati due volte per lo stesso reato.

Questo è il “succo” della sentenza che si riporta al link in fondo alla pagina, in cui la seconda sezione della Corte dei Diritti Umani analizzando il caso Grande Stevens ed altri c. Italia (18640, 18647, 18663, 18668 e 18698/10), ha chiarito il principio romano del ne bis in idem ovvero quel principio per cui una persona non può essere giudicata due volte per lo stesso reato e la limitazione al solo diritto penale che allo stesso applica lo Stato italiano.

 

Berlusconi-Mediaset-

 

In poche parole, per la Corte di Strasburgo non si può condannare qualcuno (per gli stessi fatti) civilmente, penalmente e amministrativamente tramite distinti procedimenti.

Nella sentenza che si commente, Grande Stevens e Gabetti erano infatti già stati condannati nel 2009 dalla Consob e, pertanto, stando a quanto chiarito dalla CEDU non potevano essere condannati ancora.

Nel caso di specie la Corte ha osservato che “i ricorrenti sono stati trattati ingiustamente” e la sentenza dovrebbe essere “l’occasione per i giudici nazionali di fare piena giustizia” a loro favore e, per questo la Corte auspica anche che la vicenda induca “il legislatore italiano a porre rimedio alle carenze strutturali del procedimento amministrativo

Berlusconi, che ha già pagato per l’evasione fiscale della vicenda Mediaset, prima della condanna in sede penale, in base a quanto appena affermato, non poteva essere nuovamente processato.

Alla luce di queste considerazioni della Corte Europea dei Diritti Umani sul ne bis in idem e delle analogie del caso Grande Stevens e Gabetticosa  con quello Mediaset, cosa dobbiamo aspettarci per la decisione che la CEDU prenderà su Silvio Berlusconi?

Leggi il testo della sentenza CEDU

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About Avv. Giuseppe Tripodi (1645 Articles)
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