Sentenze Cassazione

Stupro di gruppo: carcere non obbligatorio.

Una sentenza che sta già facendo molto discutere quella emessa dalla III sez. Penale della Corte di Cassazione, precisamente la n. 4377/12, che, per farla breve, elimina l’obbligatorietà della misura cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale di gruppo.
Riguardo ai reati di violenza sui minori e sulle donne è opportuno fare alcune precisazioni.
Nel 2009, l’aumento degli stupri e aggressioni ai danni delle donne, aveva spinto il Parlamento ad approvare una legge di forte contrasto alla violenza sessuale.

Tale norma, non prevedeva misura cautelari diverse della custodia in carcere per il caso in cui, a carico dell’indagato, ci fossero gravi indizi di colpevolezza.

Nel 2010, investita della vicenda la Corte Costituzionale riteneva la norma in contrasto con gli articoli 3 (uguaglianza davanti alla legge), 13 (libertà personale) e 27 (funzione della pena) della Costituzione e, a favorevole alle misure alternative al carcere “nell’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfate con altre misure”.

La Cassazione, analizzando il caso di due ragazzi accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del frusinate, in cui il Tribunale del Riesame si era espresso a favore della misura cautelativa in carcere, e basandosi sui principi interpretativi fissati dalla Corte Costituzionale, ha stabilito che per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono ‘in totò applicabili anche alla ‘violenza sessuale di gruppò (art. 609 octies codice penale), dal momento che quest’ultimo reato “presenta caratteristiche essenziali non difformi” da quelle che la Consulta ha individuato per le altre specie di reati sessuali sottoposti al suo giudizio.

In base ai suindicati principi, la Cassazione ha concluso che “l’unica interpretazione compatibile è quella che estende la possibilità per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia carceraria anche agli indagati sottoposti a misura cautelare” per il reato di violenza sessuale di gruppo.

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