Va mantenuta la ex che si occupa dei figli a tempo pieno

Ancora una volta la Cassazione é stata chiamata a pronunciarsi sulle questioni economiche tra ex coniugi. Il caso esaminato era stato proposto da un uomo che non voleva versare l’assegno alla ex moglie ritenendola in grado di procurarsi un reddito da sola. Il Tribunale aveva assegnato alla donna la casa familiare e l’assegno mensile per il mantenimento dei figli, affidati ad entrambi i genitori ma conviventi della madre.
Il tribunale negava alla donna il contributo economico per il proprio mantenimento in quanto non era stato dimostrato dalla stessa l’impossibilità di procurarsi un reddito. Nella fase successiva, la corte d’Appello accoglieva le richieste della donna sulla base del fatto che quest’ultima, dedicando il proprio tempo alla famiglia e, in particolare, all’accudimento dei figli, non aveva avuto la possibilità di procurarsi un lavoro o, comunque, la situazione in cui si era trovata ne aveva reso difficile la ricollocazione lavorativa.
La donna aveva cercato di procurarsi un lavoro di fatto nulla si era poi concretizzato.
Per i giudici d’Appello la richiesta della donna é legittima in quanto deve mantenere “un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio, o che poteva legittimamente fondarsi su aspettative maturate nel corso del matrimonio, fissate al momento del divorzio”.
La Corte di Cassazione ha dato ragione alla donna. La sesta sezione civile, con la sentenza n. 10540/2012, rigettando il ricorso dell’uomo ha inoltre precisato che la cifra stabilita va rivalutata annualmente poiché la legge “impone di tener conto dei miglioramenti della condizione finanziaria dell’onerato, anche se successivi alla cessazione della convivenza”