Meglio non rubare ai preti o per il ladro scatta anche l’aggravante

Meglio non rubare ai preti o per il ladro scatta anche l’aggravante

Corte di Cassazione Seconda Sezione Penale – Sentenza n. 3339/13

Non tutti i ladri sono uguali. Per la Cassazione c’è differenza tra ladro e ladro. Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri ma non tutti i ladri sono così nobili di cuore. Per questo il ladro di Nottingham e non può certo essere paragonato a chi invece ruba ai poveri per tenere tutto per sè.

Secondo i Giudici di Piazza Cavour chi ruba in Chiesa è come chi ruba ai poveri, non c’è alcuna differenza e, pertanto, per scoraggiare i furti e le truffe ai danni dei preti la Corte, con la sentenza n. 3339 ha sottolineato che sottrarre l’obolo destinato alla carita’ fa scattare l’aggravante prevista all’art. 61 c.p..

La seconda sezione penale della Suprema Corte di Cassazione in base a queste osservazioni ha convalidato nei confronti di un uomo, colpevole di aver sottratto soldi ad un parroco, la condanna a quattro anni di reclusione oltre aad una multa di 800 euro.

Al ladro è costato caro derubare quel “povero” prete della provincia di Udine perchè è stata proprio questa cosa che ha fatto scattare suddetta aggravante.
La Corte infatti ha precisato che “le opere di carita’ rappresentano un ‘servizio’ tipico del ministero cattolico – basti pensare – alla destinazione delle elemosine o delle somme espressamente destinate dagli oblanti ai ‘poveri della parrocchia’ – sicche’ modeste elargizioni a persone bisognose o indigenti, costituiscono, di fatto, una costante dell’attivita’ dei parroci”.

Inutile dire che il ricorso presentato da parte del “ladro” avverso la decisione presa dalla Corte d’appello di Trieste lo scorso Febbraio è stato rigettato dalla Cassazione.

I ladri sono avvisati. Meglio lasciar stare i preti.